30.09.10

"You are the Father's beloved children"

"You are the Father's beloved children"

Dear Friends,

The Church as Christ's Body

Therefore, I, too, hearing of your faith in the Lord Jesus and of your love for all the holy ones, do not cease giving thanks for you, remembering you in my prayers, that the God our Lord Jesus Christ, the Father of glory, may give you a spirit of wisdom and revelation resulting in knowledge of him. May the eyes of your hearts be enlightened, that you may know what is the hope that belongs to his call, what are the riches of glory in his inheritance among the holy ones, and what is the surpassing greatness of his power for us who believe, in accord with the exercise of his great might, which he worked in Christ, raising him from the dead and seating him at his right hand in the heavens, far above every principality, authority, power, and dominion, and every name that is named not only in this age but also in the one to come. And he put all things beneath his feet and gave him as head over all things to the church, which is his body, the fullness of the one who fills all things in every way. (Letter of St. Paul to the Ephesians 1:15-23)

[...]

Below you will find the message of Our Lord and Savior given to Joseph Melvin. Jesus spoke to him these words,

"St. Paul thanked the people of his day for their faith in Me and I thank you all who believe in Me and follow Me. It brings Me great joy to know that you are active members of My Church, which is My Body, and you have a great love for all the members of the family of the Church. Our Heavenly Father is pleased too for your love and fervor and He showers you with all the graces and gifts you need.


When I was on earth, the Father supported Me in all that I did and He is always there to help you every day. Be men and women of prayer offering supplication for all those who do not believe and for all those who are suffering. Pray that the Church may grow daily so that all the human beings living in the world may become her members. There are very many today who do not believe and do not pray. All these are not in My camp but in the camp of the evil one. They need to come out of there and your prayers will surely help them. My dear friends, I am always close to you and I want you all to open your hearts to Me. I am ready to give you all that I won for you. You are the Father's beloved children."


Father Melvin

Preghiera alla Madonna...

O Vergine Santa, o Maria, Madre tenere, volgi oggi pietosa il tuo sovrano sguardo verso l’anima mia, che invoca il tuo materno soccorso!
Qui, inginocchiato ai tuoi piedi, davanti agli angeli ti prego: liberami, o Madre, liberami dalla confusione del peccato!
Liberami dalla paura e ridonami fiducia, liberami dallo sconforto per avere la pace del cielo, liberami dal disordine del cuore e indirizzami al volere di Dio, concedimi la speranza, che rinasce dal tuo materno abbraccio!
Io oggi lo cerco e lo sospiro questo abbraccio e questo tuo sguardo: in esso apprenda l’arte del santo abbandono a Dio!
Nel santo tuo abbraccio, fiducioso, ti invoco: quando infuria la battaglia e si leva alta la tempesta, vieni in mio soccorso, liberami, o Potente Signora!
Nei pericoli, nelle insidie, nelle tentazioni, nelle prove, nelle desolazioni, nei tanti travagli della vita interiore, vieni in mio aiuto, proteggimi, o Maria!
Quante difficoltà vanno superate per giungere all’unione con Dio: sii Tu a garantirne l’approdo felice!
Dalla tiepidezza, dall’abitudine nella preghiera, dalla disaffezione,dall’instabilità interiore, dalla vecchiezza spirituale, dalla doppiezza di cuore, dal fascino delle ricchezze, dall’ingordigia dell’amore proprio liberami, guardami, o Maria!
E poi ancora proteggimi dai ripetuti attacchi del maligno; vinci Satana, vincilo, o Maria! Sgomina le sue trame rivolte all’anima mia!
Vuole egli allontanarmi da Dio e Tu impediscilo ora e sempre! Vengo ancora a pregarti fiducioso, o Madre del Paradiso: quando tutto crolla, quando l’angoscia stringe il cuore, quando avanza oscura la notte, e la croce pesa sulle spalle, vieni Tu, e sorridimi o Vergine!
Il tuo sorriso materno ridoni fiducia, rinvigorisca lo slancio di fede, rinnovi l’impulso alla santità!
Nel tuo Cuore diventi dolce soffrire per Cristo, soave il Martirio nascosto del cuore. Sotto la tua tutela, più ardenti desideri di patire sgorgheranno e con Te bacerò la croce che Dio mi dona.
Ponimi Tu stessa con Gesù sulla croce, nel luogo più caro al cielo, alla scuola della perfezione!
Regalami la scienza sublime del soffrire con amore e in silenzio! Come Tu, o Maria, ti offristi a Dio sul Calvario, anch’io mi dono oggi al cielo col tuo materno aiuto!
E mentre Gesù viene a consolare, Tu, o Vergine del Mistero, fammelo amare ancora e sempre come il Bene più grande!
Poni il mio povero cuore in ascolto dei richiami del Verbo, Pellegrino Solitario! La sua melodia interiore. Diventi cara all’anima mia! Tu, discepola esperta del Vangelo, regala infine alla sola scintilla delle vive fiamme del santo e puro amore da cui il tuo Cuore è sempre divorato, perché anch’io sia consumato dall’amore di Dio!
Oh! Le fiamme del tuo Cuore immacolato, l’ardente tuo trasporto per il cielo! Ricorda, Madre: una sola scintilla,una sola! Fammi bere fuoco che irrori gli slanci inappagati di un cuore sitibondo di Dio! E anch’io arderò finalmente di serafici trasporti!
Un’ultima grazia ti domando, o Nobile Madonna: donami passione e trasporto per Gesù Sacramentato! Che io lo custodisca come il tesoro più grande, che lo adori come Presenza inabitante, che avverta i palpiti divoranti del suo Divino Cuore nascosto dentro l’Ostia!
Che lo ami, o Madre, con il tuo amore, lo guardi con i tuoi occhi. Con la trasparenza immacolata del tuo Cuore, ripari l’abbandono e i tanti Getsemani del Signore nei nostri tabernacoli!
Lo accolga ancora nel fondo dell’anima mia, in comunioni frequenti e trasformanti.
E poi, dopo i travagli della vita di fede, fammi morire santamente, in compagnia degli angeli e dei santi. Tra le tue braccia e nel tuo Cuore. Soave sarà il transito al cielo, l’esodo, già avviato, verso Dio. E da Te scortato, accederò felice in paradiso per cantare in eterno il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, dentro il tuo cantico incessante d’amore. Amen
Credo, sette Pater, sette Ave e sette Gloria per le intenzioni della Regina della Pace

25.09.10

L'Aforisma della giornata

Carissimi figli,
pace e santa pazienza a voi, quella pazienza che ci fa scavare piu'
a fondo nella Parola, proprio quando non ne cogliamo il senso.
Lasciamoci prendere dalla Parola che oggi Madre-chiesa ci dona;
prendiamola perche' e' per noi, siamo i destinatari di questo
messaggio.
"Mettetevi bene in mente queste parole", il Maestro avvisa
che e' necessario dare inizio ad un modo nuovo di stare con Lui,
quello che trattiene la Parola, quello che si confronta e verifica
sulla Sua Parola. L'espressione in greco e' molto piu'
plastica, indica la fatica di chi deve piantare con il terreno duro.
E' proprio duro accogliere la dinamica della croce; non sempre
e' facile capirla, tantomeno comprenderla...ma beati noi se non la
gettiamo via. Coraggio! se facciamo credito alla Parola, non solo
diventiamo la Parola che ascoltiamo ma veniamo anche generati dalla
Parola che ascoltiamo. Il Maestro insiste nell'invitarci a
mentalizzare "queste parole" e non altre, le parole che
raccontano la Sua passione per ogni creatura. Solo nella passione si
rivela il Suo amore ineffabile!
"il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani
degli uomini", quanta grazia! in greco e' usato un verbo che
indica il futuro-presentizzato, vale a dire un futuro gia'
presente ed iniziato. Noi ne beneficiamo nella celebrazione
eucaristica: per la passione per ogni uomo Gesu' si consegna nelle
nostre mani. Il suo corpo nelle nostre mani...dono inaudito!
"...essere consegnato"; e' proprio vero che Dio e'
capace solo di fare il bene e trasforma in bene ogni cosa. Il verbo
consegnare e' lo stesso verbo che si usa in riferimento a Giuda
che consegna Gesu' ai nemici; un unico verbo descrive il sommo
male dell'uomo ma anche il sommo bene di Dio. Ecco l'amore
ineffabile, ecco l'azione mirabile di Dio che, volendoci salvare,
riesce a volgere in bene ogni male.
Che bello! e' proprio come una fotografia! il negativo si sviluppa
in positivo alla luce della Sua Misericordia!
Beati noi cosi' amati! Coraggio, esponiamoci al sole della Sua
Misericordia...ne uscira' bellezza.

Dalla casa del Dio Trino che fotografa e conserva ogni nostro gesto di
bene, che sviluppa in bene ogni nostro gesto negativo, amato a
dismisura del merito, vi benedico.
Ci poniamo in cordata orante per tutti i cristiani rassegnati al
peccato.
a domani

15.09.10

¿POR QUÉ ES MEJOR ESTA MISA?


La misa de siempre únicamente normatizada por S.Pío V

Primero y principal: La misa es una oración que tiene como fin principal honrar a Dios, sólo secundariamente es para los fieles, por lo tanto, si creemos que Jesús está realmente presente en la Hostia Consagrada, esté debe estar en el centr ...o del templo y la celebración conviene realizarla de principio a fin con el rostro frente al Sagrario, y esto se aplica tanto al sacerdote como a los fieles, y es por esto que en celebración correcta de la misa DE SIEMPRE en latín NO SE DA LA ESPALDA, PORQUE SE CELEBRA BIEN DE FRENTE AL SEÑOR, salvo en las iglesias "ya modernizadas" donde no hay suficiente fe en la Eucaristía y ésta se margina del centro impíamente (y las pocas veces que se la deja en el centro se la pone tan arriba para que parezca que no se le da la espalda cuando se le da en cambio la vista trasera de los hombros y a veces la calvicie sacerdotaL, lo cual no es lo más considerado de ningún modo). Segundo: Usamos la palabra "Dios" y "Señor" en lugar de nombrar a ese Ser Divino porque el nombre de Dios es tan maravilloso y poético que en esta vida pretender reducirlo a cualquier palabra humana de cualquier lenguaje está cerca de agraviar a tanta Belleza Infinita, por eso el Señor dijo "Yo soy el que soy" (en hebreo se pronuncia similar a "Yavé", y es tradición judía-cristiana limitar la pronunciación de esta palabra al leer la Palabra de Dios, y el Papa no quiere que se la pronuncie mucho, salvo en ocasiones excepcionales, porque sería nombrarlo en vano: es como decir una poesía en prosa, sólo se justifica en condiciones EXCEPCIONALES). Como en la misa de siempre en latín se pueden leer traducciones al castellano de las lecturas (luego de los originales en latín), y TODO EL sermón es en castellano también, cualquier analfabeto que asista a ella entiende mucho más la misa de siempre en latín que la corriente de Pablo VI, porque la primera de ellas expresa más lo innombrable de Dios, su misterio, su poesía, su sacralidad, su infinita Belleza. Y ya veo que en lugar de dignificar al analfabeto ayudándolo a superar su ignorancia se le priva de una forma de celebrar la misa que le deja en mayor conocimiento real de Dios que la misa corriente a un prosaico hombre mundano que se pavonea de su "gran cultura" cuando no es más que alguien que desprecia lo que no entiende y cree comprender una misa que le es en absoluto desconocida. Una prueba muy contundente de ello es que conozco una profesional muy culta que entiende fluidamente varios idiomas, y le fue tan difícil en la misa "actual" de Pablo VI captar el valor intrínseco de la misa, que cuando se fue al extranjero, a un país cuyo idioma no hablaba, desertó de la misa todo el tiempo que estuvo allí porque pensaba que si no la "entendía" todas las palabras NO TENÍA NINGÚN VALOR ASISTIR A ELLA. Y esto es una herejía que estoy seguro que ha de ser muy común ¿entre los que asisten a cuál misa se da en mayor porcentaje? ¿será por "casualidad" donde el Sagrario es un accesorio muy lejos del lugar central, en forma muy coherente con el racionalismo protestante?. Yo no digo que la misa de Pablo VI sea hereje o protestante. Con suficiente formación una persona puede asistir a la misma sin riesgo: en cambio esta formación en la misa de siempre en latín se da DURANTE Y MEDIANTE LA MISMA CELEBRACIÓN, que es mucho más formativa, y entre otras cosas, justo por el latín, que es además la lengua universal de la Iglesia con todo el significado de unidad que ello representa, que te permite sentirte en casa en cualquier país extranjero. Ya lo dijo un Concilio que estableció contundentes anatemas: anatema sea quien condene a la misa por el uso del latín. Yo estoy de acuerdo también con el Concilio Vaticano II (QUE NO FUE DOGMÁTICO), en que en circunstancias muy excepcionales se podrían ampliar las partes en castellano.

A Night Prayer


Eternal Father,
I desire to rest in Thy Heart this night.
I make the intention of offering to Thee
every beat of my heart,
joining to them as many acts of love and desire.
I pray that even while I am asleep,
I will bring back to Thee souls that offend Thee.
I ask forgiveness for the whole world,
especially for those who know Thee and yet sin.
I offer to Thee my every breath and heartbeat
as a prayer of reparation.

Amen.

11.09.10

อยากกลับสวรรค์แล้ว

ข้าพเจ้าเดินทางมานาน
เดินทางมาไกล
ยอมให้ ยอมอาย ยอมชนะ ยอมเสียศักดิ์ศรี ยอมถอย ยอมลุก ยอมเริ่มใหม่ฯลฯ...

สุขภาพข้าพเจ้าไม่ค่อยดี เคยแอบบอกพระเจ้าบ่อยๆว่าเกลียดกายดิน

ตอนนี้ใครต่อใครก็ชมข้าพเจ้ามาก พระเจ้าก็ชม..
ว่าข้าพเจ้าสวยงาม

สวยซิ! ไม่สวยได้ไง ข้าพเจ้าต่อสู้แทบตายกว่าจะได้แต่ละอย่างมา กว่าจะสวยได้ขนาดนี้
เบื้องหลังไม่ใช่ง่ายเลย..ขอบอก
สง่าราศีของJCอยู่ที่กางเขน ความสวยงามของข้าพเจ้าก็อยู่ที่น้ำลายที่ถูกถมใส่หน้า การเยาะเย้ย เย้ยหยัน
การปรักปรำ การดูหมิ่น การถูกเฆี่ยนตี การถูกทอดทิ้ง การถูกใส่ร้าย การอดทนอย่างถึงที่สุด
ข้าพเจ้าก็ต้องย่อมงดงามซิ

คิดถึงพระเจ้า

และข้าพเจ้าก็แอบขอพระเจ้าบ่อยๆว่าอยากกลับบ้าน แต่พระเจ้าก็คือพระเจ้า
มีคนที่รู้ความต้องการของข้าพเจ้าด้วย

ทำไงดีข้าพเจ้าอยากกลับสวรรค์แล้ว

ประมาณสิบปีก่อนได้ มีคต.2 คนมาทักตรงกันเฉยเลยว่า ข้าพเจ้าเหมือนรออะไรบางอย่าง
เหมือนนัดใครไว้แล้วนั่งรอ จน1ใน2คนนั้นพูดขึ้นว่าเหมือนเด็กรอพ่อมารับกลับบ้าน
โอโห้! พระวิญญาณบริสุทธิ์จริงๆ!!!
ใครจะรู้ความในใจมนุษย์ ถ้าไม่ใช่ Holy Spirit !!!!!

จนปัจจุบัน ที่สุดของข้าพเจ้า ก็คือการนั่งรอ ข้าพเจ้ารอใครบางคนมารับข้าพเจ้ากลับบ้าน

พี่น้องท่านอื่นก็คงมีประสบการณ์เหมือนอย่างข้าพเจ้าบ้างแน่ๆแหละ

พระเจ้ารู้นิสัยข้าพเจ้าดี ว่าคนอย่างข้าพเจ้าจะไม่ยอมกลับสวรรค์ง่ายๆหรอก
ถ้าบำเหน็จและสง่าราศีในสวรรค์ของข้าพเจ้ายังไม่มากๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆๆล้นปรี่เพียงพอ
พระองค์รู้จักมนุษย์ทุกคนจริงๆ

พี่น้องเชื่อไหมผ่านมาจนบัดนี้ หลายปีดีดัก ยังมีคน"นั่งรอ"ชะเง้อสอดสายตามองหาผู้ปกครอง
ที่คาดหวังว่าจะมารับเขาอีกแน่ะ เก่งจริงๆ รอได้..นาน...ขนาดนี้ สุดๆ..

ข้าพเจ้าคิดถึงเขามาก..

ข้าพเจ้าไม่รู้ว่าตัวเองจะสามารถอดทนรอเขา ให้เขามาหาเราได้อีกนานแค่ไหน ข้าพเจ้าใจร้อน
เป็นคนใจร้อนอยู่แล้ว วู่วาม..

อธิษฐานเพื่อข้าพเจ้า(ธรรมิกชนอีกหนึ่งคนของท่าน)ด้วย

Comunione Anglicana Ortodossa

---La Comunione Anglicana Ortodossa è un'unione mondiale di Chiese di tradizione anglicana nata nel 1967, fra le prime a separarsi dalla Sede di Canterbury e dal resto della Comunione anglicana. La Comunione Anglicana Ortodossa aderisce a dottrina, disciplina e liturgia come espresse nei formulari Anglicani classici, specialmente nei Libri della preghiera comune inglese del 1662, americano del 1928, scozzese del 1929 e canadese del 1962. L'arcivescovo primate della Chiesa Anglicana Ortodossa statunitense (attualmente Scott Earle McLaughlin) , è allo stesso tempo metropolita dell'intera comunione. Al momento la comunione ha branche in Nord e Sud America, Europa, Africa ed Asia. Il clero per gli Stati Uniti e l'Europa è formato al Collegio teologico e Seminario di Sant'Andrea. La successione apostolica dei vescovi della comunione ha radici anglicane, vetero-cattoliche e ortodosse---

--------------------------------------------------

---The Orthodox Anglican Communion was established in 1967 as a self-governing worldwide fellowship of national churches in the Anglican tradition. The Orthodox Anglican Communion was one of the first such communions to be formed outside of the See of Canterbury and therefore is not part of the Anglican Communion. The Orthodox Anglican Communion adheres to the doctrine, discipline and worship contained in the classic Anglican formularies, especially in the 1662 English, 1928 American, 1929 Scottish and 1962 Canadian Books of Common Prayer.

The presiding bishop of the American branch of the communion, known in the U.S. as the Orthodox Anglican Church,[1] serves as metropolitan of the global communion. The current metropolitan is the Most Reverend Scott Earle McLaughlin. He is the fourth archbishop to serve as head of the Orthodox Anglican Communion.

The communion has over one million members worldwide' [2] with branches in North and South America, Europe, Africa and Asia. The first regional conference of bishops was convened by the communion's Primate at the Imperial Hotel in Kisumu, Kenya on August 24, 2009. The five African bishops in attendance elected Archbishop Jacob Welbourne of Ghana to be the first President of the OAC African Bishop's Conference. Clergy in the United States and Europe are trained at Saint Andrew's Theological College and Seminary. The apostolic orders of the communion are Anglican, Old Catholic and Orthodox in origin.

10.09.10

Anglican Options Rome or Orthodoxy?

Anglican Options
Rome or Orthodoxy?
By Fr. Chad Hatfield
From the now defunct periodical Anglican Orthodox Pilgrim, Vol. 3, No. 1

I can still remember the confusion and pain at Nashotah House Seminary when the news began to spread that the 1976 General Convention had passed, by a razor thin margin, a canon to permit the ordination of women to the priesthood and episcopate. The 100th Archbishop of Canterbury, Michael Ramsey, was teaching theology at the seminary in the fall of 1976. His powerful presence had an almost spell-like effect on everyone and we all looked to him for guidance and wisdom. In true Anglo-Catholic fashion, most, but not all of us, decided to stay and suffer through! We rallied around Lord Ramsey and other sound bishops, like Robert Terwilliger, and we made our threats to stay and not leave!

There are days now, when I wish that I had been able to recognize that the Anglican house was no longer "inclusive" enough to find room for orthodox Christians. It would take me another 18 years before it became clear that I truly no longer had a place at the family table in the Anglican Communion, which had been the very place where I had been formed as an orthodox Christian.

In my case, I fell victim to an Episcopalian bishop who totally ignored the Eames Commission, Lambeth pronouncements and the so-called conscience clause by trying to force me to stand with a "woman priest" to renew ordination vows. This action was not long after his promise not to force the issue with his clergy who held theological objections to female ordinations.

The scene was set at the 1993 Convention of the Episcopal Diocese of Western Kansas, meeting in Dodge City (a great place for a show-down). When Canon Joseph Kimmett and I failed to show for the renewal of vows with the "woman priest," we were charged with "breaking communion with our bishop and the rest of the diocese." This is a serious charge by the bishop, who admitted that no canons had been violated, but his own rules had been broken! Faced with this charge, Canon Kimmett and I found ourselves alone, with absolutely no support from the small group of orthodox bishops who were left in PECUSA. I had watched this sort of thing happen, time and time again. My family and I now knew that we would soon be joining the ever growing list of orthodox Anglicans who were being forced from their ecclesiastical home. We were truly victims of the PECUSA policy of "ethnic cleansing"!

When your house is on fire, you have a moral obligation to warn as many as possible who are in the house with you, but you do not have a moral obligation to stay with those who refuse to leave and to burn up with them! The question was which road would we walk? Like most traditionalist Anglicans, I had been checking out my options.

I had watched the pitiful hissing and fighting within the Continuing Anglican churches for years. I had come to the conclusion that the main vocation of these various groups was to serve a kind of chaplaincy to small elderly congregations. I had admired Bishop A. Donald Davies for his courage in starting the Episcopal Missionary Church, but again, for a younger priest, this body was a cul-de-sac.

The real issue was becoming more and more clear for me. It was really an ecclesiastical issue. I wanted to be, without any debate, a member of the Church of the Apostles. The curse of Henry VIII had become active and I had to admit, with much regret, that Anglicanism is now and always had been a Protestant Church1.

Rome has been the answer for many former Anglicans who have reached an understanding of this truth about our Anglican heritage. There are many who have walked in the footsteps of Cardinal John Henry Newman, and the 11 November 1992 vote in the General Synod of the Church of England to approve the ordination of women is converting this steady stream into a fast flowing river. Recent converts include Charles Moore, the editor of The Sunday Telegram, the Duchess of Kent, author and priest William Oddie and, of course, the most senior prelate ever to have left the Church of England, Graham Leonard, sometime Bishop of London. Surely then, this is the logical road to walk for people who, according to the "branch theory," are part of the Western Catholic Church2? Personally speaking, as a former member of the Society of the Holy Cross, re-union with Rome was a formal part of the rule of life which I faithfully lived.

I had learned from Archbishop Michael Ramsey that the Anglican Communion was "provisional" by nature. I had heard the 102nd Archbishop of Canterbury, Robert Runcie, say that "our vocation as Anglicans was to put ourselves out of business3." We were a part seeking to be united with the whole.

The efforts towards corporate re-union in the last century, under the leadership of Lord Halifax and the Malines Conversations, were a rightful inheritance. In our own time we watched our hopes rise and fall with the Anglican/Roman Catholic International Commission. The work of ARCIC is now dead. The Pope has made it clear that the ordination of women is a most serious obstacle to re-union, calling it "a new and insuperable barrier to Christian unity."

So, why did I not walk the "Newman path" to Rome? Why did I not take the Pastoral Provision for married clergy, now provided by the Vatican? Surely, Episcopal laity would feel more at home in the Roman liturgy, when comparing it to the Byzantine Rite, now used by my convert laity?

When wrestling with these questions, I was often reminded of the old Anglican cure for "Roman Fever." The cure was always simply to attend a Roman Mass! Post Vatican II Catholicism has a liturgical style, which most Anglicans find simply dull and uninspiring. I too was reminded of something a priest friend often said, which was: "I liked Rome better when Rome didn’t like us!"

Those Anglicans looking to join the Church of Rome need to remember that the much touted book Ungodly Rage was written not about the state of The Episcopal Church, but of the Roman Catholic Church4. While exploring the Roman Church, with my own ears I had heard radical nuns invoking Sophia and the Mother God. Time and again, in theological conversation with Roman Catholics, priests, nuns and laity, I would find myself defending the Pope and Cardinal Ratzinger! Did I want to spend the rest of my life doing what I have been doing in The Episcopal Church, only in a larger circle?

As I contemplated my concern that a jump to Rome was from the fat to the fire, I was reminded of a saying from the Eastern Orthodox Church—"Rome is simply the flip-side of the Protestant coin." It seems to me, and many others, that Rome is experiencing a re-discovery of the Protestant Reformation with people like Archbishop Weakland of Milwaukee, Anna Quindlen, Rosemary Radford-Reuther and Richard McBrien leading the charge much like a new vision5 of Luther, Calvin, Zwingli, and Cranmer!

I remember one Roman priest telling me that Anglo-Catholics were "medievalists caught in a time warp." My own Anglican theological formation by-passed the Council of Trent, looking for roots in the Fathers and the Ecumenical Councils. Being a "Patristics man" was far more natural for an Anglican than to be a "medievalist." I had to remember that the Western Patriarchy, the Papacy, has been in schism since 1054. Any Church historian can tell you that the vote at the time of the Great Schism was four to one. If schism is sin, as several Episcopalian bishops have told me, then the Western Church has been in this sin for nearly a thousand years!

In 1992, I was asked to present a paper at the special convocation marking the 150th Anniversary of Nashotah House Seminary. The focus of this paper centered on two great bishops, Charles Chapman Grafton and the newly canonized St. Tikhon of Moscow. Grafton was deceiving to the eye. He looked every inch a Roman prelate, but to read his theology is to find a strong anti-Roman strain of thought. Grafton wrote that in times of theological confusion it is natural for Anglicans to turn to the East to find our way. Both Grafton and St. Tikhon shared a common vision of Anglican/Orthodox unity in the Faith, but Grafton had few fellow Anglicans who shared his vision.

There were, and still are, a handful of great Anglican bishops who professed that a strong East wind had affected their own theological thought. Men like Michael Ramsey, Robert Terwilliger and Stanley Atkins come quickly to mind. Canon H. Boone Porter, writing in a forum published in The Evangelical Catholic wrote: "…the Eastern Churches embody many of the unachieved goals of Anglicanism6"; I believe that the great Anglican bishops have known this to be true.

Orthodoxy is not strange and foreign reading for classical Anglicans. Father Carl Bell (now Father Anthony Bell, an Orthodox priest), again writing in the options forum in The Evangelical Catholic, makes a strong case showing that the "Anglican way" and the "Orthodox way" are one and the same with the appeal to Sacred Scripture and Holy Tradition. Orthodoxy is the best of classical Anglicanism preserved in our day, with an unquestioned link to the Apostolic Church7.

Anglicans have sought the stamp of approval and validity from the Orthodox Church, almost from the very beginning of the Church of England. Great progress was made, especially in the early part of this century, but, as with Rome, our own actions dashed any formal Orthodox recognition of Anglican validity8.

Modern Orthodox theologians had become an anchor for so many orthodox Anglicans, and I was no exception. Lossky, Schmemann, Meyendorff and Hopko are only a few of the Orthodox theologians quoted often in traditionalist Episcopalian circles. I cannot count the number of times I have heard traditionalists repeat how much they felt at home reading Orthodox theologians but they could never become Orthodox because the Byzantine Rite was just too exotic!

There was a time when I would also nod my head in an understanding gesture when this kind of comment was made, so I expect many doubters when I now, in all honesty, after six months as an Eastern Rite priest, write what follows. I understand your concerns, but I can tell you that the Liturgies of St. John Chrysostom and St. Basil no longer seem complicated and long. They are now exciting and re-newing. Having made a choice between the modern Roman Rite, formal BCP worship, and the Byzantine Rite, I am now delighted and thankful to worship with the Fathers. Orthodoxy is right belief and right worship.

As a married priest, my wife and family also had to look at options. The Roman Pastoral Provision would have made my wife an "exception." She is, indeed, exceptional, but she is not an exception! That she is a vital part of my life and ministry is fully understood in Orthodoxy. In the Orthodox tradition the priest’s wife is, in fact, highly exalted. My wife is learning the wonderful role of being the Khouria9. So often the married Anglican priest who takes the Pastoral Provision is not given a parish. In Orthodoxy, parish priests are normally married.

Children are also normative in Orthodox clergy families and what a joy it is to see the high priority that young people have in the Orthodox Church. My eldest son was excluded from Episcopalian campus activities due to his conservative Christian views. He found the Roman campus ministry just as secularized and strange as Canterbury House. The only difference was that it was so much bigger. Now, as an Orthodox student, he finds that he is in complete theological harmony with his fellow Orthodox students and faculty. He is, in fact, the President of the University of Kansas Orthodox Student Fellowship, which is a far cry from the reception he got in the other places. In Orthodoxy I no longer worry about what my children will experience or be taught when they attend a church function away from their own parish. I could not say the same if we were part of the Roman Catholic Church. Who can guess what strange ideas Roman nuns promote these days at Catholic Youth events?

In a reflection paper, written by Fr. Peter Geldard, former General-Secretary of the English Church Union, three questions are put to Anglicans who are looking at their options. They are as follows:
Does the Church in which I wish to be sustained guarantee me the continual grace and comfort of the sacraments as they were instituted by Christ?
Does my choice work for the building-up and the unity of the Church or its further disintegration?
Is it a Church into which I wish to inculcate my children and grand-children because I am convinced of its future and its ability to convert our nation10?

In Holy Orthodoxy I can give a most vigorous "Yes!" to each of these questions. I could not give the same response if I were part of the current American Roman Catholic scene. In the Roman Church, I would still be defending the Church of God. I would be finding like minded groups striving to be the "Church within the Church." As a member of the Orthodox Church, I no longer defend the Church; She defends me.
Endnotes
For a recent theological history on the nature of Anglicanism see: Aidan Nichols, O.P., The Panther and the Hind; Edinburgh 1993.
See Gregory Mathews-Green, "Whither the Branch Theory," The Anglican/Orthodox Pilgrim, Vol. 2, No. 4.
Comments made at the 1989 North American Conference of Cathedral Deans in response to questions regarding ecumenism. See also: Robert Runcie, The Unity We Seek; London 1989.
Donna Steichen, Ungodly Rage: The Hidden Face of Catholic Feminism, San Francisco 1994.
See E. C. Miller, Jr., Toward A Fuller Vision, Wilton, Ct. 1984, for a complete development of this Anglican/Orthodox vision.
H. Boone Porter, "An Unexplored Territory," The Evangelical Catholic, Vol. XIV, No. 8, March/April 1992, p. 14.
Fr. Carl Bell, "A New and Unknown World," The Evangelical Catholic, Vol. XIV, No. 8, March/April 1992, p. 11.
See address by Ecumenical Patriarch Bartholomaio to the Church of England General Synod, November 1993. Eastern Churches Journal, Vol. 1, No. 1, Winter 1993/94.
Khouria is the Arabic term for the wife of a priest. Presbytera is the common term for Greek Orthodox Christians and Matushka for Russian Orthodox. Thus, just as I would be addressed as Fr. Chad, my wife would be addressed as Khouria Shelley.
Unpublished paper written by Peter Geldard; "Exploring the Future," 1994.

05.09.10

Primer Arzobispo Primado de IAL.


Archbishop Leonardo

El Reverendísimo Leonardo Marin-Saavedra, es el Primer Arzobispo Primado de IAL. Organizador e iniciador del proyecto de Iglesia Anglicana Latino-Americana. En Estados Unidos, nuestra entidad religiosa quedó registrada legalmente ante el Gobierno como [EIN]: Iglesia Anglicana de Latino America USA [(arriba): Fotografía tomada el 15 de Junio del año 2003, en la ciudad de Huntington Beach, California, USA, unas horas después de la consagración episcopal como el I Obispo Anglicano de las Americas y El Caribe. Monseñor Marin iba a cumplir ese año, sus de 48 de vida].

Nuestra organización religiosa Anglo-Católica [IGLESIA ANGLICANA LATINO-AMERICANA], nació por inspiración del Espíritu Santo, el 17 de Diciembre de 1985, en Mosquera, Cundinamarca. Colombia [Sur America]. Empleados, Profesores, Padres de Familia y estudiantes del Externado Nacional Camilo Torres de Bogotá, en donde terminó la etapa secundaria en 1972, Monseñor Leonardo Marin-Saavedra, contribuyeron en los comienzos de esta Iglesia.

Doña Bárbara de Calderón ExDirectora del Consejo Británico en Bogotá, Doña Nohemy Ortiz de Alvares, Dama respetable de Mosquera, Cundimamarca, Don Jaime Borbón Santos, Exjefe de la Secretaría de Educación Distrital de Bogotá, Doña Leonor Paredes de Carvajal, ExDirectora del Colegio Distrital de la Merced de Bogotá y Doña Nohora Rodriguez de Rojas, Exjefa de Extensión Cultural de la Alcaldía Mayor de Bogotá, ayudaron con entusiasmo, como pilares fundadores y fundadoras, en bien de la entidad religiosa y de sus miembros.

Nuestra primera y única abogada colombiana de Manizalez, amiga de confianza y mujer de oración permanente, fue la Doctora Adiela Ocampo López. A ellos, ellas y a todos un eterno agradecimiento de amor y confianza infinita.

12 años antes de dar comienzo a la Iglesia Anglicana Latino-Americana en Colombia, tuvimos como ejemplo de rectitud y entrega en la Iglesia de Jesucristo, a sacerdotes connotados de la Iglesia Católica Romana Colombiana, entre quienes sobresalen para la eternidad: Monseñor Alfonso Maria Pinilla-Cote (confesor durante 25 años de Leonardo), Presbítero Indalecio Camacho-Amaya, Presbítero Gabriel Pinzón y al Presbítero Jesuita Gonzalo Supelano-Saavedra [Con este último en 1965, en la ciudad de Barrancabermeja, Santander, Colombia, hizo su primera Comunión el fundador Leonardo de IAL].

Tres sacerdotes Franciscanos Romanos colombianos estuvieron muy cerca al fundador como amigos y hermanos: Presbíteros César Trujillo-Arango, Armando Gaona-Romero y Miguel Santiago Silva. Los primeros sacerdotes anglicanos tradicionalistas colombianos amigos y confidentes de esta organización religiosa, fueron; Juan Angel Cáceres-Angel y Guillermo Antonio Pacheco-Bornachelli.

El Arzobispo de la Iglesia Católica Romana Colombiana Monseñor Augusto Trujillo-Arango, de Tunja, Boyacá, nombró como Secretario Académico del Seminario Vocacional de Tuta, Boyacá, a Leonardo Marin-Saavedra, una vez éste terminó su Licenciatura en 1977, con sueldo pagado por el MEN de Colombia y allí trabajó 2 largos años.

Desde nuestro nacimiento esta Iglesia no obedeció a Roma, porque siempre ha creido que los sacerdotes deben casarse voluntariamente y con pulcritud, sólo amar a una mujer. Aquel religioso que por voluntad y ayuda divina, desee estar célibe [Soltero], es libre y debe dar excelso ejemplo en su sexualidad.

Jamás estuvimos ligados ni unidos a la Iglesia Episcopal, porque creemos que el Ministerio sacerdotal es exclusivo para varones (Mateo 10). El Santo Matrimonio debe ser únicamente entre un varón y una mujer sin perseguir o atropellar la preferencia sexual de los hombres así esten errados o en el lugar equivocado.

Hoy trabajamos la pastoral de Iglesia desde Canadá, USA y México, para beneficio espiritual y social de muchos cristianos, en varios lugares y Estaciones de Misión en America y el mundo, incluyendo Perú y Argentina.

03.09.10

Barack Obama has bowed before the UN over Arizona immigration law

By Nile Gardiner August 31st, 2010


Obama has kowtowed to the UN (Photo: Reuters)

There can be few sights more humiliating for the American people than that of a US president kowtowing to a foreign leader or to supranational institutions. Continental Europeans are used to this sort of thing after decades of dominance by unelected bureaucrats in Brussels, and have grudgingly accepted over time the gradual and undemocratic erosion of their freedoms. But most Americans fiercely defend their national sovereignty, and find the idea of giving international organisations a say over their laws and lives completely unacceptable.

The Obama administration however has submitted a report to the UN Commissioner on Human Rights, South African judge Navanethem Pillay, which makes direct reference to a popular Arizona immigration law aimed at tackling illegal immigration, which is fiercely opposed by the White House, and is the subject of legal action by the Justice Department. The report references

A recent Arizona law, S.B. 1070, (which) has generated significant attention and debate at home and around the world. The issue is being addressed in a court action that argues that the federal government has the authority to set and enforce immigration law. That action is ongoing; parts of the law are currently enjoined.

The highly controversial reference to the Arizona law serves only one purpose – to gain UN and international support for the Obama administration’s position in the face of mounting opposition from Arizona legislators and a majority of the American people. A recent Rasmussen poll showed 61 percent of Americans backing Arizona-style laws for their own states, and just 28 percent supporting a Justice Department challenge .

By doing so, Obama officials undoubtedly hope to stir up international condemnation of the Arizona policy in advance of the UN General Assembly meetings in September, which they believe will increase pressure on Arizona to back down. It is a highly cynical move that speaks volumes about the Obama team’s willingness to undercut American sovereignty and popular will on the world stage.

This approach has rightly been strongly condemned by Arizona Governor Jan Brewer, who described the Arizona reference in the government report as “downright offensive”, and called on it to be removed. The State Department has just announced that it will stand by its decision to include Arizona in its UN submission, with Secretary of State Hillary Clinton strongly in favour of it.

It is important to note that the Obama administration’s report to the United Nations will go before the UN Human Rights Council, which includes in its current membership some of the world’s worst human rights abusers. The likes of China, Cuba, Libya, Russia, and Saudi Arabia, will have a right to pass judgment over the Arizona immigration law, a humiliation for a great superpower before some of the most brutal regimes on the face of the earth.

Over the course of the last 19 months, Barack Obama has bowed before Emperors and Kings, and apologised for his country on numerous occasions, from Cairo to Strasbourg. By deliberately placing the immigration policy of a US state before the Human Rights Council, he is now bowing before the United Nations, and undercutting the sovereignty of his own nation. This is not leadership but a surrender of US interests before a declining world body that is a hotbed of anti-Americanism, and a bully pulpit for many of the world’s most odious tyrants. It is also yet another example of an imperial-style presidency that is increasingly out of touch with the American people and public opinion.


Nile Gardiner is a Washington-based foreign affairs analyst and political commentator. He appears frequently on American and British television and radio, including Fox News Channel, CNN, BBC, Sky News, and NPR.B

Che cosa fa Padre Adriano?


Padre Adriano opera nelle baraccopoli di Bangkok che ่ la capitale della Thailandia. Bangkok ่ una grossa metropoli dove c'่ una ricchezza immensa e una povertเ ancora pi๙ grande. Non c'่ via di mezzo. I salari sono molto bassi e gli operai normali non riescono a vivere e si rifugiano nelle baraccopoli che sono grandi paesi o piccoli agglomerati che puoi trovare ovunque. Li vivono le prostitute, gli omosessuali, i malati di AIDS, i bambini di strada, insomma tutti i rifiuti della societเ. Padre Adriano gira per le baraccopoli, con i suoi collaboratori e aiuta e sostiene tutti quelli che pu๒ e sono tanti. Come fa? Tramite la Provvidenza.
Lui mi ha sempre detto che ha sempre aiutato tutti e non si ่ mai posto il problema soldi, quando non ne aveva pi๙ ne arrivavano degli altri. Perch้ Dio ่ misericordioso e aiuta sempre chi fa del bene nel suo nome. Se lo si vuole vedere da un'altra posizione: chi non aiuta chi con trasparenza e coraggio cerca di aiutare gli altri?
Padre Adriano redime la gente. Che cosa vuole dire redimere per lui? Ridare dignitเ alle persone cio่ fare capire che ci pu๒ essere una povertเ dignitosa senza vendersi o prostituirsi, che ci sono dei valori pi๙ importanti che ubriacarsi o drogarsi e lasciarsi andare per una strada senza ritorno.
Padre Adriano, nelle baraccopoli, ha costituito delle case famiglia cio่ gruppetti di bambini che hanno una mamma. La mamma ่ una prostituta tolta dalla strada e fa la mamma in maniera perfetta. I risultati sono due: i bimbi hanno una famiglia, sono seguiti con amore e la signora ha ritrovato una sua dignitเ. Di case famiglia Padre Adriano ne ha circa 15, sparse nelle varie baraccopoli.
La vita di padre Pelosin non ha orari, neppure uno schema fisso, perch้ ่ aperto a tutti i problemi che questa gente ha. L'unico punto fisso ่ la preghiera che occupa un posto predominante nella sua vita: 4, 5 ore al giorno che ruba alla notte per correre durante il giorno.
I risultati finali di questa missione a prima vista non sono eclatanti, ma se si guarda in profonditเ
qualche cosa cambia. I primi ragazzi che ha seguito hanno trovato un lavoro decoroso, ma oltre questo, che ่ importante, al sabato e la domenica tornano da lui per aiutarlo. Alcuni si fermano con lui per migliorare la vita ai pi๙ disagiati; altri, tornati in famiglia, seguono il suo esempio e accolgono i pi๙ bisognosi. E' un processo lento ma una linfa nuova portata dall'amore con la A maiuscola si fa breccia in mezzo la sporcizia

La medicina si chiama misericordia.


---Per la sua gente di Bangkok è Po A. Da noi, in Italia, Adriano Pelosin. Per nascita è veneto - di Loreggia, in provincia di Padova - e per vocazione prete nel Pime e dunque missionario. Tra pochi mesi avrà sessant’anni, da otto va e viene tutti i giorni in alcune baraccopoli della capitale thailandese. Grazie a lui sono nate quattordici case-famiglia che dalle sue mani ricevono i mezzi finanziari il sostentamento e dalla sua voce il carburante spirituale che alimenta i percorsi di liberazione di uomini, donne e bambini.
Suor Angela lo conosce da poco più di un anno, e lo tratteggia come «un uomo di Dio, una persona molto libera e che permette agli altri di essere liberi, di sbagliare e di riprendersi. Non si fa problema dello scandalo altrui. È capace di criticare, ma in modo costruttivo. Non teme di portare alla luce il marciume e di parlarne apertamente. Di primo acchito un approccio così può lasciare interdetti, ma alla fine porta frutto. Come nel Vangelo: la misericordia e la verità camminano insieme».
Po A non ha in tasca soluzioni, incassa fallimenti e prende cantonate. Come tutti, più o meno. È uno che non lascia indifferenti: c’è chi è pronto a prenderlo in castagna e chi a condividerne lo slancio. Tutti gli riconoscono generosità e onestà intellettuale.
Non plagia le persone, Adriano. Preferisce il «Volete andarvene anche voi?», alla maniera del suo Maestro. Non ha fondato un movimento, ma non vuole camminare da solo. Accoglie ogni collaborazione senza andarla a cercare. La accudisce finché c’è; le lascia percorrere la sua strada, quando un bivio li separa.
Al momento, i suoi più stretti collaboratori sono una quarantina di persone, di età e provenienze diverse. C’è l’ex travestito, dalle mani affusolate e femminili, e il giovane tribale rubacuori; l’ex detenuta e l’ex suora; il tipo spirituale e quello praticone; chi è con Adriano dal primo giorno e chi è arrivato da poco. Trovi suor Angela dall’Italia, ma anche suor Mieko e suor Noella, due donne già mature inviate dalla provincia giapponese delle Suore della carità di Ottawa per iniziare una nuova comunità in Thailandia in mezzo ai poveri. Accanto all’onesto siede il furbo, che fiuta l’odore dei soldi e cerca di trar vantaggio dalla situazione.

La libertà d’animo che governa le scelte di padre Adriano gli si è riacutizzata dentro dopo l’infarto e la depressione che lo aggredirono nel 1986, mandando in frantumi il progetto di una vita da missionario senza macchia e senza paura coltivato sin da ragazzo, come mi raccontava anni fa (M.M., agosto-settembre 2001, pp. 60-62).
Quell’evento traumatico costrinse Pelosin a un faticoso lavorio interiore. Pregando e riflettendo, in questi anni ha raggiunto intuizioni spirituali che hanno gettato una luce nuova sulla sua vita. A chi lo incontra propone un cristianesimo che è essenzialmente esperienza personale di misericordia, di affrancamento dal male, di dignità certa perché radicata in un Creatore che non smette mai di creare, amando e riscattando ciascuno. «Io - spiega - tratto tutti come figli di Dio che hanno bisogno di sapere da dove sono nati e perché». Parole che ne richiamano altre, pronunciate tempo addietro: «I missionari devono avere sempre il coraggio di andare, di essere aperti a nuovi contatti».

Se il suo dire avesse magici effetti taumaturgici, questo prete girerebbe tra le baracche a gridare «Liberi tutti!», come facevamo nei giochi da bambini. Ma crescendo impariamo che la vita non è un gioco e la libertà non piove dai tetti. Così padre Adriano, senza trascurare gli adulti, si concentra sui più piccoli. Perché sono i più indifesi e meritano tutto il bene possibile, perché l’argilla della loro libertà è ancora plasmabile e qualunque buon seme gettato può diventare un florido albero, perché se non accadrà era comunque un dovere provarci.
Dunque l’azione di Pelosin è essenzialmente un’opera religiosa, un atto di culto al Padre, prima che un intervento assistenziale. Il cammino dell’Esodo, le pagine bibliche dell’alleanza tra Dio e il suo popolo, la narrazione del Figlio che si sacrifica per riaffermare l’Amore e vincere il male hanno per padre Adriano un carattere dirompente, intelligibile a tutti. Alla sua gente buddhista propone senza remore la preghiera, la Bibbia e la catechesi, convinto che il cielo della religiosità popolare thailandese sia troppo vuoto per sostenere una vita densamente umana.
Qualcuno, poi, decide liberamente di condurre a fondo il cammino, iniziare il catecumenato nella parrocchia retta dal Pime e ricevere il battesimo in Veglia pasquale. Per scelta, Pelosin avvia al sacramento solo chi è maggiorenne.
Po A è in Thailandia dal 1978, ma i primi anni li ha spesi a Lampang, più a nord, in diocesi di Chiang Mai. I problemi di salute e il prudente consiglio dei medici e dei superiori lo hanno costretto a ripiegare su Bangkok nel 1987 per condurre una vita più tranquilla. Da allora ha cominciato le sue incursioni nelle baraccopoli cittadine. Negli ultimi otto anni la frequentazione s’è fatta quotidiana e ha imposto una certa cornice organizzativa, per dare risposte non velleitarie alle molteplici richieste d’aiuto.

A una grande mistica come santa Teresa d’Avila si attribuisce l’aforisma «Teresa da sola non può fare nulla, Teresa con Dio può fare molto, Teresa con Dio e i soldi può fare tutto». Pelosin, probabilmente, sottoscriverebbe.
La rete di solidarietà che ha preso forma intorno a lui costa. Ogni mese dalle casse escono tra il milione e mezzo e i due milioni di bath (pari a 30-40 mila euro). Le voci di spesa sono: affitti per le baracche, vitto e alloggio ai quasi 250 bambini e ragazzi ospitati nelle 14 case-famiglia, spese scolastiche e per l’istruzione, razioni di latte in polvere e pannolini per i bimbi più piccoli, sussidi per la scolarizzazione - altrimenti trascurata - di altre centinaia di bambini e ragazzi, salari e rimborsi per il personale d’ufficio e i collaboratori più stretti, autoveicoli, generi alimentari, farmaci e spese mediche - quando non erogate dall’incipiente servizio sanitario nazionale -, carburante, telefoni cellulari per tenere i contatti tra responsabili, campi estivi, attività ricreative, culturali e sportive, spese di amministrazione e cancelleria.
A parte contributi straordinari come quello che negli ultimi anni la Conferenza episcopale italiana ha erogato per la formazione del personale, il capitolo entrate è costituito in gran parte dai fondi provenienti dalle adozioni a distanza. Quelle targate Italia transitano essenzialmente da due canali: l’Ufficio missionario diocesano di Vicenza e l’Ufficio aiuto missioni del Centro missionario Pime di Milano.

Tanto danaro non inquina il rapporto spirituale tra il missionario e i suoi? Non rischia di riproporre l’antico rischio che qualcuno faccia da satellite al prete solo per i vantaggi economici che ne trae?
«La questione è cruciale - riconosce padre Adriano -. Io stesso me lo chiedo: “Se non ci fossero soldi andrebbe meglio?”. A me personalmente i soldi non servono. Né per vivere, né per lavorare. Servono però a mantenere i bambini orfani e tutto il resto. Ringrazio Dio che, con il denaro, mi dà questa possibilità. Io vi scorgo un segno di solidarietà dell’umanità. Quando uno si mette a fare del bene agli altri, si innesca un dinamismo tale per cui in tanti vogliono partecipare all’impresa e si genera anche una realtà positiva di ordine spirituale. Poi c’è sempre chi ne approfitta… Tra noi qualcuno ha rivenduto il latte in polvere destinato ai bimbi per comprarsi l’alcol, oppure ci sono ragazzi che usano i soldi per i videogiochi. Il denaro è un aspetto della carità a cui non tutti corrispondono allo stesso modo».

«L’esperienza mi ha reso più guardingo e meno credulone. Uno, anche se è povero, non lo aiuto se può farcela da solo, magari lavorando di più e trovandosi un doppio lavoro. Al termine della catechesi domenicale i nostri uffici distribuiscono i sussidi per la settimana. Le volte in cui li abbiamo consegnati prima, le persone prendevano i soldi o gli altri beni e se andavano subito. A noi interessa, però, che ascoltino qualcosa di utile, perché il nostro intervento non vuol essere pura assistenza, ma soprattutto formazione. Perciò insistiamo e purché ascoltino ricorriamo all’espediente di rimandare la distribuzione alla fine degli incontri».
La domenica mattina il piccolo popolo di padre Adriano anima il grande portico del centro parrocchiale di Nostra Signora della misericordia a Pak Kret. Tutto si conclude con un pranzo in comune, consumato frugalmente, e i giochi spontanei dei bambini. Visto da fuori sembra un momento di serenità sincera. Questa gente se la merita. Sarebbe già un bel dono del Giorno del Signore.

La Sainte Messe Le témoignage de Catalina, stigmatisée... from the holy mass in franch.


---La Grande Croisade d'Amour et de Miséricorde — des messages de grande profondeur venant de Jésus à la stigmatisée Catalina (Katya) Rivas de Cochabamba, Bolivie, ont été rapportés lors d'une émission de deux heures sur la chaîne FOX TV Network broadcast «Les Signes de Dieu — La science met la foi à l'épreuve»

L'Archevêque de Cochabamba a donné son Imprimatur aux huit livres originaux des messages de Katya écrits en espagnol et maintenant disponibles en anglais en-ligne ainsi qu'imprimés Droits d'auteur © 2004 par La Grande Croisade d'Amour et de Miséricorde. Tous droits réservés. Ce livret est publié en accord avec L'Apostolat de la Nouvelle Évangélisation (ANE). Traduit en anglais à partir de l'édition espagnole datée d'Avril 2003 et publié à Merida, Mexico.

La permission est accordée de reproduire ce livret dans sa totalité sans aucun changement ou addition et en autant que les reproductions et distributions sont faites uniquement dans un but non lucratif.

MERCI DE PARTAGER CE CADEAU!

Si Jésus parle à votre cœur alors que vous lisez ce livre, partagez ces mots en les photocopiant, en les imprimant ou en demandant des copies additionnelles et en disséminant ce document aux personnes que vous croyez qu'elles seront bénies par ces paroles. Laissez l'Esprit Saint vous guider dans l'évangélisation selon les dons qu'Il vous a accordés.

LE TÉMOIGNAGE DE CATALINA
SUR LA SAINTE MESSE

Dans une merveilleuse catéchèse, le Seigneur et la Vierge Marie nous ont instruits tout d'abord sur la façon de prier le Rosaire en le faisant avec notre cœur, en méditant et en prenant plaisir à ces moments où nous rencontrons Dieu et notre Sainte Mère. Ils nous ont aussi instruits sur la façon de se bien confesser et dans ce document, un enseignement sur ce qui arrive pendant la Sainte Messe et comment le vivre avec nos cœurs.

Voici les raisons pour lesquelles je dois et veux donner ce témoignage au monde entier: En tout premier lieu, pour la plus grande Gloire de Dieu et pour le salut de tous ceux qui veulent ouvrir leur cœur à Dieu.

Ensuite ce témoignage est donné pour que de nombreuses âmes consacrées à Dieu puissent rallumer le feu de leur amour pour le Christ. Certaines de ces âmes sont les propriétaires des mains qui ont le pouvoir d'amener le Christ dans notre monde, Lui permettant de devenir notre nourriture.

Puis ce livret est donné pour permettre à d'autres âmes de briser "la routine" de la façon avec laquelle elles reçoivent le Christ et pour qu'elles puissent revivre l'émerveillement de leur rencontre de chaque jour avec Amour. Finalement, il est donné pour que mes frères et sœurs laïques du monde entier puissent vivre le plus grand des Miracles avec leur cœur: la célébration de l'Eucharistie.

Nous étions à la Vigile de l'Annonciation et les membres de notre groupe étaient allés au Sacrement de la Réconciliation. Quelques dames de notre groupe de prière n'avaient pu se joindre à nous alors elles remirent leur réconciliation au lendemain avant la messe.

Le lendemain, lorsque j'arrivai à l'Église, un peu en retard, l'Archevêque et les prêtres avaient déjà commencé à sortir de la sacristie. La Vierge Marie dit de sa voix douce et féminine qui adoucit notre âme:

"Aujourd'hui sera pour toi une journée pour apprendre et je veux que tu sois très attentive à ce dont tu seras témoin. Tu devras partager avec toute l'humanité cette expérience que tu feras aujourd'hui."

J'étais profondément émue sans comprendre pourquoi, mais j'ai essayé d'être très attentive.

RITE PÉNITENTIEL

La première chose que j'ai remarquée, fut une chorale de voix merveilleuses qui chantaient comme si elles étaient au loin. Durant quelques instants la musique se rapprocha et puis elle s'éloigna tout comme le son du vent.

L'Archevêque commença la célébration de la Messe et quand il arriva au rite pénitentiel, la Sainte Vierge me dit: "Du fond de ton Coeur demande au Seigneur de pardonner tes fautes qui L'ont offensé. De cette façon, tu seras en mesure de participer dignement au privilège d'assister à la Sainte Messe."

En une fraction de seconde, j'ai pensé: "Bien sûr que je suis en état de grâce avec Dieu car je me suis confessée hier soir."

Elle répondit: "Penses-tu que depuis hier soir tu n'as pas offensé le Seigneur ? Laisse-moi te rappeler certaines choses. Quand tu es partie pour venir ici, la fille qui t'aide s'est approchée de toi pour te demander quelque chose et puisque tu étais en retard et pressée, tu n'as pas été très délicate dans ta façon de lui répondre. Il y avait manque de charité de ta part et tu dis que tu n'as pas offensé Dieu… :"

"Alors que tu étais en route pour venir ici, un autobus a empiété sur ta ligne et t'a presque frappée. Tu t'es exprimée d'une façon peu recommandable contre ce pauvre homme plutôt que de dire tes prières et te préparer pour la messe. Tu as manqué de charité et tu as perdu ta paix et ta patience. Et tu dis que tu n'as pas offensé le Seigneur ? Tu arrives à la dernière minute quand la procession du célébrant est déjà en route pour célébrer la messe… et tu vas participer sans t'être préparée…"

J'ai répondu: "Très bien, ma Mère, ne dis plus rien. Tu n'as pas à me rappeler autre chose car je mourrais de chagrin et de honte."

"Pourquoi devez-vous tous arriver à la dernière minute: Tu aurais dû arriver plus tôt pour être capable de prier et de demander au Seigneur d'envoyer son Esprit Saint pour qu'Il t'accorde un esprit de paix et te purifie de l'esprit du monde, de tes préoccupations, tes problèmes et tes distractions afin de te permettre de vivre ce moment si sacré. Pourtant, tu arrives presqu'au moment où la célébration est sur le point de commencer et tu participes comme s'il s'agissait d'un événement ordinaire, sans aucune préparation spirituelle. Pourquoi: C'est ici le plus grand des Miracles. Tu vas vivre le moment où le Dieu Très Haut donne son plus grand cadeau et tu ne sais pas comment l'apprécier."

Cela suffisait. Je me sentais tellement perturbée que j'en avais suffisamment pour demander pardon à Dieu. Ce n'était pas seulement pour les offenses de ce jour, mais aussi pour toutes les fois où, comme tant d'autres personnes, j'avais attendu que le prêtre termine son homélie avant d'entrer dans l'église. C'était aussi pour les fois où je ne savais pas ou bien j'avais refusé de comprendre ce que cela voulait dire d'être là et pour les fois où, peut-être, mon âme était pleine de fautes plus importantes et où j'ai osé participer à la Sainte Messe.

GLOIRE À DIEU

C'était jour de fête et on allait réciter le Gloria. Notre Dame dit: "Glorifie et bénis avec tout ton amour la Très Sainte Trinité en reconnaissant que tu es une de ses créatures. "

Combien différent fut le Gloria ! Soudain je me vis sur une place lointaine remplie de lumière, devant la majestueuse Présence du Trône de Dieu. Avec tant d'amour, je Le remerciais tandis que je répétais: "Pour ton immense Gloire, nous Te louons, nous Te bénissons, nous T'adorons, nous Te rendons grâce, nous Te remercions, Seigneur Dieu, Roi du Ciel, Dieu le Père tout-puissant."

Et je me suis rappelée le tendre visage paternel du Père: "Seigneur Jésus-Christ, Fils unique du Père, Seigneur Dieu, Agneau de Dieu, Tu enlèves les péchés du monde…" Et Jésus était devant moi, avec un visage plein de tendresse et de miséricorde… " car Toi seul est Saint, Toi seul est Seigneur, Toi seul est le Très Haut: Jésus-Christ, avec le Saint-Esprit… "le Dieu du bel Amour. Lui, qui à ce moment, me fit trembler de tout mon être… et je demandai: "Seigneur, délivre-moi de tous les mauvais esprits. mon cœur T'appartient. Mon Seigneur, envoie-moi Ta paix afin que je puisse obtenir les meilleures grâces de l'Eucharistie pour que ma vie puisse produire les meilleurs fruits. Esprit-Saint de Dieu, transforme-moi, agis en moi et guide-moi. Ô Dieu, donne-moi les grâces dont j'ai besoin pour mieux Te servir !"

LITURGIE DE LA PAROLE

Le moment de la Liturgie de la Parole est arrivé et la Vierge Marie me fit répéter: "Seigneur, aujourd'hui je veux écouter Ta Parole et produire d'abondants fruits. Que ton Esprit-Saint nettoie l'intérieur de mon cœur pour que Ta Parole puisse y grandir et se développer, purifiant mon cœur pour qu'il soit mieux disposé."

Notre Dame dit: "Je veux que tu portes attention aux Lectures et à toute l'homélie du prêtre. Souviens-toi que la Bible dit que la Parole de Dieu ne revient pas sans avoir porté fruit. Si tu portes attention, quelque chose de tout ce que tu as entendu restera en toi. Tout au long du jour, tu devrais essayer de te rappeler ces mots qui t'auraient particulièrement frappée. Parfois, ce peut être deux versets. D'autres fois la lecture de tout l'Évangile ou peut-être seulement un mot. Savoure-les tout au long de la journée et ils feront ainsi partie de toi, car c'est ainsi que l'on arrive à changer sa vie, en permettant à la Parole de Dieu de te transformer.

"Maintenant, dit au Seigneur que tu es ici pour écouter, que tu veux qu'Il parle à ton cœur aujourd'hui."

Je remerciai Dieu encore une fois de me donner l'opportunité d'entendre sa Parole. Et je Lui ai demandé pardon d'avoir eu un cœur si dur pendant tant d'années et d'avoir enseigné à mes enfants qu'ils devaient aller à l'église parce que l'Église le commandait et non pas par amour et pour le besoin d'être remplis de Dieu. J'avais assisté à tant de célébrations eucharistiques, surtout par obligation et à cause de cela, je me croyais sauvée. Mais je ne la vivais pas et encore moins, je portais attention aux Lectures ou à l'homélie du prêtre !

Quelle douleur je ressentis pour tant d'années perdues inutilement, à cause de mon ignorance ! Combien superficielle est notre participation à la Messe quand nous y allons seulement lorsque quelqu'un se marie ou pour des funérailles ou pour être vus de la foule ! Que d'ignorance au sujet de notre Église et ses sacrements ! Quelle perte en essayant de nous instruire et de nous informer sur des choses du monde, qui dans un moment peuvent disparaître, nous laissant avec rien et, à la fin de notre vie, ne serviront aucunement à prolonger d'un seul instant notre existence.

Par contre, nous ne savons rien de ce qui pourrait nous donner un peu de ciel sur la terre et après, la vie éternelle. Et nous nous appelons des hommes et des femmes cultivés !

OFFERTOIRE

Un moment plus tard, ce fut le début de l'Offertoire et la Sainte Vierge me dit: "Prie ainsi: (et je répétai après elle) Seigneur, je T'offre tout ce que je suis, tout ce que j'ai et tout ce que je peux. Je remets tout entre Tes mains. Construis-le, Seigneur, avec le rien que je suis. Par les mérites de ton Fils, transforme-moi, Dieu Tout-Puissant. J'intercède auprès de Toi pour ma famille, pour mes bienfaiteurs, pour chaque membre de ton Apostolat, pour tous ceux qui se battent contre nous, pour tous ceux qui se recommandent à mes prières. Apprends-moi à avoir un cœur accueillant pour eux, pour que leur marche soit moins pénible. "

"C'est ainsi que les saints priaient et c'est ainsi que je voudrais que chacun de vous le fasse."

Ainsi, c'est de cette façon que Jésus nous demande de prier, comme si nous présentions, pour ainsi dire, notre coeur ouvert devant eux, afin qu'ils ne ressentent pas sa sévérité mais que nous soulagions plutôt la souffrance de leurs pas.

Des années plus tard, je lus un livre de prières d'un saint que j'aimais beaucoup, Jose Maria Escrivá de Balaguer et dans ce livre j'y trouvai une prière semblable à celle que la Vierge Marie m'avait apprise. Peut-être que ce saint à qui je me recommande, a plu à la Vierge Marie avec ces prières.

Soudain, quelques personnages que je n'avais pas vus, commencèrent à se lever. C'était comme si, à côté de chaque personne qui était présente dans la Cathédrale, une autre personne émergeait et bientôt la Cathédrale était remplie de très belles et jeunes personnes. Ils étaient vêtus de robes blanches et ils commencèrent à se déplacer vers l'allée centrale et puis vers l'autel. Notre Mère dit:

"Observe. Ce sont les Anges gardiens de chaque personne présente dans l'assemblée. C'est le moment où vos Anges gardiens transportent vos offrandes et vos supplications devant l'Autel du Seigneur."

À ce moment, je fus complètement abasourdie, car les êtres avaient un visage tellement radieux et d'une beauté telle, qu'il est impossible à quelqu'un de l'imaginer. Ils avaient une très belle apparence avec un visage presque féminin. Toutefois, la vue de leur corps, de leurs mains et leur grandeur était masculine. Leurs pieds nus ne touchaient pas le plancher mais ils se déplaçaient comme s'ils glissaient. Cette procession fut très belle.

Certains transportaient ce qui ressemblait un peu à un bol doré avec quelque chose qui brillait beaucoup, d'une lumière dorée-blanche. La Vierge-Marie dit:

"Ce sont les Anges gardiens des personnes qui offrent cette messe pour plusieurs intentions, ceux qui sont conscients de la signification de cette célébration. Ils ont quelque chose à offrir au Seigneur."

"Offrez-vous à ce moment là… offrez vos peines, vos douleurs, vos espoirs, vos tristesses, vos joies, vos supplications. Souvenez-vous que la Messe a une valeur infinie. Alors soyez généreux en offrandes et en demandes."

Derrière les premiers Anges, d'autres vinrent qui n'avaient rien dans leurs mains, ils s'avançaient les mains vides. La Vierge Marie dit:

"Ceux-ci sont les anges des personnes qui sont ici mais n'offrent jamais rien. Ils n'ont aucun intérêt à vivre chaque étape liturgique de la Messe et ils n'ont aucun présent à apporter devant l'Autel du Seigneur."

À la fin de la procession vinrent d'autres anges qui paraissaient plutôt tristes et avaient leurs mains jointes en prière mais avec les yeux baissés.

"Ceux-ci sont les Anges gardiens des personnes qui sont ici mais qui ne veulent pas l'être, c'est à dire des personnes qui ont été forcées de venir ici, qui sont venues par obligation mais sans aucun désir de participer à la Sainte Messe. Les anges avancent avec tristesse parce qu'ils n'ont rien à apporter à l'autel, excepté leurs propres prières."

"Ne contristez pas votre Ange gardien. Demandez beaucoup ! Demandez pour la conversion des pécheurs, pour la paix dans le monde, pour vos familles, pour vos voisins, pour ceux qui se recommandent à vos prières. Demandez, demandez pour beaucoup de choses mais pas seulement pour vous-mêmes, mais aussi pour tous les autres. Rappelez-vous que l'offrande qui plaît le plus au Seigneur est celle où vous vous offrez comme holocauste pour que Jésus puisse, lors de sa descente, vous trans former par ses propres mérites. Qu'avez-vous à offrir au Père par vous-mêmes ? Néant et péché. Mais l'offrande de soi-même unie aux mérites de Jésus, voilà l'offrande qui plaît au Père."

La vision de cette procession était d'une telle beauté qu'il me serait difficile de la comparer à quelqu'autre chose. Toutes ces créatures célestes se courbant devant l'autel, les unes déposant leurs offrandes sur le plancher, d'autres se prosternant à genoux avec leur front touchant presque le plancher. Et dès qu'ils arrivaient à l'Autel, ils disparaissaient de ma vue.

SANCTUS

La fin de la Préface arriva et quand l'assemblée répondit "Saint ! Saint ! Saint !", soudain, tout ce qui se trouvait derrière le célébrant disparu. Derrière le côté gauche du célébrant, des milliers d'anges apparurent en ligne diagonale, des anges petits, des anges grands, des anges avec des ailes immenses, des anges avec de petites ailes, des anges sans ailes. Tout comme les précédents, ils étaient tous vêtus d'une tunique qui ressemblait à l'aube des prêtres ou des servants de messe.

Tous s'agenouillèrent, leurs mains jointes pour la prière et leur tête inclinée en signe de révérence. On entendait une merveilleuse musique comme si plusieurs chorales de voix mixtes chantaient à l'unisson avec l'assemblée: Saint ! Saint ! Saint !

CONSÉCRATION

Lors de la Consécration, le moment du plus merveilleux des miracles arriva. Derrière le côté droit de l'Archevêque apparut une multitude de personnes placées aussi en diagonale. Elles étaient revêtues de la même tunique mais de couleurs pastels: de rose, vert, bleu pâle, lilas, jaune, bref, de couleurs différentes et très douces. Leurs visages aussi étaient brillants et pleins de joie. Elles semblaient toutes avoir le même âge. Vous pouviez remarquer (je ne peux dire pourquoi) qu'il y avait des personnes d'âges différents mais leurs visages étaient tous semblables, sans rides et heureux. Elles s'agenouillèrent toutes, aussi, lors du chant: "Saint ! Saint ! Saint ! le Seigneur… " Notre-Dame dit:

"Ce sont tous les Saints et Bienheureux du Ciel et parmi eux se trouvent les âmes de tes parents qui jouissent déjà de la Présence de Dieu".

Puis j'ai vu Notre-Dame, exactement à la droite de l'Archevêque, un pas derrière le célébrant. Elle était comme suspendue un peu au-dessus du plancher, s'agenouillant sur ce qui semblait être un tissu très fin et transparent mais en même temps lumineux, qui ressemblait à de l'eau cristalline. La Sainte Vierge, les mains jointes, regardait le célébrant avec beaucoup de respect et d'attention. Elle me parla de cet endroit, mais en silence, directement de son cœur, sans me regarder:

"Cela te surprend de me voir me tenir un peu derrière Monseigneur (l'Archevêque), n'est-ce pas: Il doit en être ainsi… Avec tout l'Amour que me donne mon Fils, Il ne m'a pas conféré la dignité qu'Il a donnée aux prêtres d'être capables d'opérer à chaque jour avec mes mains le Miracle comme le font les prêtres. À cause de cela, je ressens un profond respect pour les prêtres et pour le miracle que Dieu opère par leur entremise, ce qui me porte à m'agenouiller derrière eux. "

Mon Dieu, quelle dignité et quelle grâce le Seigneur accorde aux âmes des prêtres et ni nous, ni même plusieurs d'entre eux en sont conscients.

Devant l'Autel, apparurent comme des ombres de personnes en gris avec les mains élevées. La Sainte Vierge dit:

"Ce sont les âmes bénies du Purgatoire qui attendent vos prières pour les rafraîchir. N'arrêtez pas de prier pour elles. Elles prient pour vous mais elles ne peuvent pas prier pour elles-mêmes. C'est à vous de prier pour elles afin de les aider à sortir pour qu'elles puissent rejoindre Dieu et en jouir éternellement."

"Maintenant, tu le vois que je suis toujours ici. Les gens vont en pèlerinage, recherchant des endroits où je suis apparue. Cela est bon à cause de toutes les grâces qu'ils y reçoivent. Mais en aucune apparition, en aucun autre endroit, je suis aussi présente que durant la Sainte Messe. Vous me trouverez toujours au pied de l'Autel où on célèbre l'Eucharistie. Également au pied du Tabernacle, j'y reste avec les anges car je suis toujours auprès de Lui."

L'apparence si belle de la Mère au moment où furent dits les mots " Saint ! Saint ! Saint ! … " ainsi que tous les autres avec leurs visages radieux, leurs mains jointes, attendant le miracle qui se répète continuellement, étaient comme se retrouver au Ciel même. Et dire que des personnes peuvent être distraites par des conversations à ce moment ! Cela me peine de vous dire que plusieurs hommes et femmes, se tiennent debout, les bras croisés, comme s'ils rendaient hommage au Seigneur comme étant égal à eux. La Vierge Marie dit:

"Dis aux gens qu'un homme n'est jamais autant homme que lorsqu'il s'agenouille devant Dieu."

Le célébrant prononça les paroles de la Consécration. C'était une personne de grandeur normale mais soudain, il se mit à grandir, devenant rempli de lumière, une lumière surnaturelle entre le blanc et l'or qui l'enveloppa et devint très dense autour de son visage. À cause de cela, je ne pouvais plus voir ses traits.

Lorsqu'il éleva l'Hostie, j'ai vu ses mains et le dos de ses mains. Il avait des marques desquelles émanait une grande lumière. C'était Jésus ! C'était Lui qui enveloppait le célébrant de son Corps comme s'Il enveloppait amoureusement les mains de l'Archevêque. À ce moment l'Hostie commença à grandir et devint énorme et dessus apparut le visage merveilleux de Jésus qui regardait son peuple.

D'instinct, j'ai voulu incliner la tête mais Notre-Dame me dit:

"N'abaisse pas tes yeux. Regarde pour Le voir et Le contempler. Échange ton regard avec le Sien et répète la prière de Fatima: Mon Dieu, je crois, j'adore, j'ai confiance et je T'aime. Je Te demande pardon pour ceux qui ne croient pas, qui n'adorent pas, qui n'ont pas confiance et qui ne T'aiment pas. Pardon et miséricorde… Maintenant, dis-Lui combien tu L'aimes et rends hommage au Roi des rois".

Je le Lui ai dit et il semblait que j'étais la seule qu'Il regardait de cette énorme Hostie. Mais j'ai appris que c'est ainsi qu'Il regardait chaque personne avec amour, en plénitude. Puis-je baisser la tête jusqu'à ce que mon front touche le sol, comme l'avaient fait tous les anges et les bienheureux du Ciel ? Peut-être que, pour une fraction de seconde, je me suis demandée comment Jésus pouvait prendre le corps du célébrant et en même temps être à l'intérieur de l'Hostie: Et tandis qu'il rebaissait l'Hostie, elle reprit sa grosseur normale.

Des larmes coulaient le long de mes joues; j'étais incapable de sortir de mon émerveillement. Immédiatement, Monseigneur (l'Archevêque) dit les paroles de la Consécration du vin et tandis qu'il prononçait les mots, des éclairs apparurent dans les cieux et dans l'arrière-plan. Les murs et le plafond de l'église avaient disparu. Tout était noir à l'exception d'une brillante lumière qui venait de l'Autel. Soudain, suspendu dans l'air, j'ai vu Jésus crucifié. Je L'ai vu de la tête jusqu'au bas du torse. Le bras horizontal de la croix était soutenu par des mains larges et fortes. De l'intérieur de cette brillante lumière, une petite lumière, comme une très brillante et toute petite colombe émergea et survola rapidement toute l'église. Elle vint se reposer sur l'épaule gauche de l'Archevêque, qui continuait d'apparaître comme Jésus car je ne pouvais distinguer que ses longs cheveux, ses blessures lumineuses et son corps élancé, mais je ne pouvais pas voir son Visage.

Au-dessus se trouvait Jésus crucifié, sa tête retombant sur son épaule droite. Je pouvais contempler son visage, ses bras meurtris et sa chair déchirée. Du côté droit de son thorax Il avait une blessure et du sang en surgissait allant vers le côté gauche et vers le côté droit, ce qui ressemblait à de l'eau mais était très brillant. Ils ressemblaient plus à des jets de lumière qui se dirigeaient vers les fidèles, se déplaçant de droite à gauche. J'étais ébahie de voir la quantité de sang qui coulait vers le calice. Je croyais qu'il allait déborder et qu'il tacherait l'Autel, mais pas une seule goutte ne se renversa.

À ce moment, la Vierge Marie dit:

"Ceci est le miracle des miracles. Je t'avais dit auparavant que le Seigneur n'est pas contraint par le temps et l'espace. Au moment de la Consécration, toute l'assemblée est transportée au pied du Calvaire, à l'instant de la crucifixion de Jésus."

Quelqu'un peut-il imaginer cela ? Nos yeux ne peuvent le voir, mais nous sommes tous là à l'instant même où ils crucifient Jésus. Et Il demande pardon à son Père, non seulement pour ceux qui L'ont tué, mais aussi pour chacune de nos fautes: "Père pardonne-leur car ils ne savent pas ce qu'ils font."

Depuis ce jour, je m'en fiche si le monde peut penser que je suis folle, mais je demande à tous de s'agenouiller et d'essayer de vivre, avec leur cœur et avec toute la sensibilité dont ils sont capables, d'éprouver ce privilège que Jésus nous accorde.

NOTRE PÈRE

Au moment où nous allions prier le Notre Père, le Seigneur parla pour la première fois depuis le début de la célébration et dit:

"Attends ! Je veux que tu pries avec la plus grande profondeur que tu puisses ressentir. À ce moment, rappelle-toi la personne ou les personnes qui t'ont fait le plus de tort durant ta vie pour que tu puisses les enlacer, les prenant sur ton cœur et que tu leur dises de tout ton cœur: "Au Nom de Jésus, je te (vous) pardonne et te souhaite la paix. Au Nom de Jésus, je te (vous) demande pardon et souhaite ma paix." Si la personne est digne de cette paix, alors la personne la recevra et s'en sentira mieux. Si la personne est incapable de s'ouvrir à cette paix, alors la paix retournera à (votre) ton cœur. Mais Je ne veux pas que tu reçoives ni que tu offres la paix si tu n'es pas capable de pardonner et de ressentir cette paix dans ton cœur en premier."

"Faites attention à ce que vous faites", poursuit le Seigneur, "vous répétez dans le Notre Père: pardonne-nous comme nous pardonnons à ceux qui nous ont offensés. Si vous êtes capables de pardonner mais pas d'oublier comme le disent certaines personnes, vous posez des conditions sur le pardon de Dieu. Vous dites: Pardonne-moi seulement dans la mesure où je suis capable de pardonner mais pas plus."

ÉCHANGE DE LA PAIX

Je ne peux expliquer mon chagrin au fait de savoir combien nous pouvons blesser le Seigneur. Et aussi, combien nous pouvons nous blesser en gardant des rancunes, des mauvais sentiments et des choses peu flatteuses, nées de nos propres préjugés, ou de notre trop grande sensibilité. J’ai pardonné, j’ai pardonné du fond de mon cœur et j’ai demandé pardon pour toutes les personnes que j’avais blessées à un moment ou à un autre, pour pouvoir sentir la Paix du Seigneur. Le célébrant dit: «Donne-nous la paix et l’unité… » et puis, «la Paix du Seigneur soit avec vous tous. »

Soudain je vis que parmi quelques personnes (pas toutes) qui se donnaient la paix, une lumière très intense vint se placer entre elles. Je savais que c’était Jésus et je me suis presque jetée pour donner la paix à la personne qui se trouvait à côté de moi. Je pouvais vraiment ressentir la paix du Seigneur dans cette Lumière. C’était Lui qui me donnait sa Paix, parce qu’à ce moment là, j’avais été capable de pardonner et d’enlever de mon cœur toute la peine que j’éprouvais envers d’autres personnes. C’est ce que veut Jésus, de partager ce moment de joie, nous pardonnant et nous souhaitant sa Paix.

COMMUNION

Le temps pour la Communion des célébrants arriva. Là je remarquai encore une fois la présence de tous les prêtres près de l'Archevêque. Lorsqu'il communia, la Vierge Marie me dit :

"Voici arrivé le temps où nous devons prier pour le célébrant et pour les prêtres qui l'accompagnent. Répète après Moi: "Seigneur, bénis-les, sanctifie-les, aide-les, purifie-les, aime-les, prends soin d'eux et supportes-les de ton Amour. Souviens-toi de tous les prêtres du monde, prie pour toutes les âmes consacrées."

Chers frères et sœurs, c'est à ce moment que nous devrions prier pour eux, car ils sont l'Église tout comme nous les laïcs le sommes. Tant de fois, nous les laïcs, demandons tant des prêtres mais nous sommes incapables de prier pour eux, de comprendre qu'ils sont humains et de pouvoir apprécier la solitude qui, bien des fois, peut les entourer. Nous devrions comprendre que les prêtres sont tous des personnes comme nous et qu'ils ont besoin d'être compris et soutenus par nous. Ils ont besoin d'affection et d'attention de notre part, car ils consacrent leur vie pour chacun de nous, tout comme Jésus, en Lui étant consacrés.

Le Seigneur veut que les gens du troupeau que Dieu Lui a confié, prient pour la sanctification de leur pasteur et lui soient une aide. Un jour, lorsque nous serons de l'autre côté, nous comprendrons les merveilles que le Seigneur a faites, nous donnant des prêtres qui nous aident à sauver nos âmes.

Les gens commencèrent à quitter leurs bancs pour se diriger à l'endroit de la Communion. Le grand moment de la rencontre était arrivé. Le Seigneur me dit:

"Attends une minute ! Je veux te faire remarquer quelque chose… " Une motion intérieure me fit lever les yeux vers la personne qui allait recevoir la Communion sur la langue, de la main du prêtre. Je devrais préciser que cette personne était une des dames de notre groupe, qui n'avait pu se confesser le soir précédent, mais avait pu le faire avant la sainte Messe, ce matin. Lorsque le prêtre plaça l'hostie sacrée sur sa langue, un flash de lumière, comme une lumière blanche très dorée passa au travers de cette personne, d'abord de son dos, puis l'entourant à partir du dos, autour des épaules et ensuite la tête. Le Seigneur dit: "C'est ainsi que Je me réjouis d'enlacer une âme qui vient Me recevoir avec une âme propre."



Saint Padre Pio
célébrant
la sainte Messe

Le ton de voix de Jésus était celui d'une personne heureuse. J'étais étonnée de voir mon amie retourner à son banc entourée de lumière, enlacée par le Seigneur. Je pensais à la merveille que nous manquons tant de fois en allant recevoir Jésus avec nos offenses petites ou grandes alors que cela devrait être une fête. Plusieurs fois nous disons qu'il n'y a pas de prêtre vers qui nous pourrions aller nous confesser à n'importe quel moment. Mais le problème n'est pas d'aller nous confesser à chaque instant, il réside dans notre facilité à tomber encore dans le mal. Par contre, de la même façon où nous faisons un effort pour rechercher un salon de beauté ou pour les hommes un barbier, quand nous avons une fête, nous devons aussi faire l'effort de chercher un prêtre pour enlever tout ce qui nous souille. Nous ne devons pas avoir l'audace de recevoir Jésus, en aucun temps, avec nos cœurs remplis de choses laides.

Lorsque je suis allée recevoir la communion, Jésus me dit: "Le Dernier Repas fut le moment de la plus grande intimité avec les miens. Pendant cette heure d'Amour, J'ai réalisé ce qui pourrait être considéré, aux yeux des hommes, comme le plus grand acte de folie, celui de Me faire prisonnier d'Amour. J'ai institué l'Eucharistie. Je voulais demeurer avec vous jusqu'à la fin des siècles, car mon amour ne pouvait supporter de vous laisser orphelins, vous que J'aimais plus que ma propre Vie."

J'ai reçu cette Hostie qui avait une saveur différente. C'était un mélange de sang et d'encens qui m'inondait entièrement. Je ressentais tellement d'amour que des larmes coulaient le long de mes joues sans que je puisse les retenir. Quand je suis retournée à ma place, alors que je m'agenouillais, le Seigneur me dit: "Écoute… ". Un instant plus tard, je commençai à entendre les prières de la dame qui était assise devant moi et qui venait de recevoir la communion. Ce qu'elle dit sans ouvrir la bouche ressemblait à ceci: "Seigneur, souviens-Toi que nous sommes à la fin du mois et que je n'ai pas d'argent pour payer le loyer, les paiements pour la voiture ou l'école des enfants. Il faut que Tu fasses quelque chose pour m'aider … Je T'en prie, fais que mon mari arrête de tant boire. Je ne peux plus supporter son intoxication si fréquente et mon plus jeune garçon va recommencer son année encore, si Tu ne viens pas à son aide. Il a des examens cette semaine… Et n'oublie pas notre voisin qui doit déménager. Fais que cela se fasse tout de suite. Je ne peux plus le supporter … etc."

Puis l'Archevêque dit: "Prions". Évidemment toute la communauté se leva pour une dernière prière. Jésus me dit d'un ton triste: "As-tu remarqué sa prière ? Elle ne m'a pas remercié une seule fois. Pas une seule fois, elle M'a dit qu'elle M'aimait pour le cadeau que je venais de lui faire en abaissant ma divinité jusqu'à sa pauvre humanité pour pouvoir l'élever jusqu'à Moi. Pas une seule fois elle a dit: "Merci Seigneur". C'était une litanie de requêtes … et ainsi font presque tous ceux qui viennent me recevoir. Je suis mort par amour et je suis ressuscité, par amour j'attends chacun de vous et par amour je reste avec vous … Mais vous ne réalisez pas que j'ai besoin de votre amour. Rappelez-vous que Je suis le Mendiant d'Amour dans cette heure sublime pour l'âme."

Réalisez-vous que Lui, l'Amour, mendie notre amour et nous ne le Lui donnons pas: Et qui plus est, nous évitons d'aller à cette rencontre avec l'Amour des amours, avec le seul Amour qui se donne Lui-même dans une oblation permanente?

CONCLUSION

Lorsque le célébrant allait donner la bénédiction, la Sainte Vierge dit: "Fais attention ! Écoute bien ! … Vous faites n'importe quel signe plutôt que le Signe de la Croix. Souvenez-vous que cette bénédiction pourrait être la dernière que vous receviez des mains d'un prêtre. Vous ne savez pas si vous aurez encore l'opportunité de recevoir une bénédiction d'un autre prêtre. Ces mains consacrées vous donnent une bénédiction au Nom de la Saint Trinité. Ainsi, faites le Signe de croix avec respect, comme s'il allait être le dernier que vous alliez faire pour le reste de votre vie."

Combien nous perdons, en ne comprenant pas et en ne participant pas chaque jour, à la Sainte Messe ! Pourquoi ne pas faire l'effort de commencer notre journée une demi-heure plus tôt et courir à la Sainte Messe et recevoir toutes les bénédictions que le Seigneur veut verser sur nous ?

Je suis consciente qu'à cause de leurs obligations, ce n'est pas tout le monde qui peut aller à la Messe tous les jours, mais au moins deux ou trois fois par semaine. Tant de personnes manquent la Messe le dimanche pour les moindres excuses: ils ont un enfant, ou deux ou dix et alors ils ne peuvent assister à la Messe. Comment les personnes s'organisent-elles quand elles ont d'autres engagements importants: Ils amènent tous leurs enfants ou ils y vont chacun leur tour et le mari va à une heure et son épouse à une autre. Ainsi accomplissent-ils leur devoir envers Dieu.

Nous avons du temps pour étudier, pour travailler, pour recevoir, pour se reposer mais NOUS N'AVONS PAS DE TEMPS AU MOINS LE DIMANCHE, POUR ALLER À LA SAINTE MESSE.

Jésus me demanda de rester avec Lui quelques minutes de plus après la fin de la Messe. Il dit: "Ne vous hâtez pas de partir lorsque la Messe est terminée. Restez quelques instants en ma compagnie, profitez-en et laissez-moi profitez de la vôtre."

Lorsque j'étais enfant quelqu'un m'avait dit que le Seigneur restait avec nous cinq ou dix minutes après la communion. Je Lui ai demandé à ce moment là: "Seigneur, dites-moi vraiment, combien de temps restez-vous avec nous après la communion ? "Je suppose que le Seigneur doit avoir ri de mon étourderie car Il me répondit: "Tout le temps que tu veux avoir avec Moi. Si tu Me parles tout au long du jour, Me disant quelques paroles alors que tu vaques à tes occupations, Je t'écouterai. Je suis toujours avec toi. C'est toi qui Me quittes. Vous quittez la Messe et votre journée d'obligation est terminée. Vous avez gardé le Jour du Seigneur et c'en est fini pour vous. Vous ne pensez pas que Je pourrais aimer partager votre vie de famille, au moins cette journée:

"Dans vos demeures vous avez une place pour chaque chose et une pièce pour chaque activité: une chambre pour dormir, une autre pour la cuisine, une autre pour manger, etc. Quelle place avez-vous préparée pour Moi ? Ce ne devrait pas être un endroit où vous avez seulement placé une image qui ramasse toujours la poussière, mais un endroit où au moins cinq minutes par jour, la famille se rencontre pour remercier pour la journée et pour le don de la vie, pour demander pour les besoins du jour, pour demander des bénédictions, de la protection, de la santé.

"Tout a sa place dans vos maisons, tout, sauf Moi.

"Les hommes planifient leur journée, leur semaine, leur semestre, leurs vacances, etc. Ils savent quelle journée ils se reposeront, quelle journée ils iront voir un film ou iront à un party, ou bien visiter la grand-maman ou les petits-enfants, les enfants, leurs amis et leurs divertissements. Combien de familles diront au moins une fois par mois: "C'est aujourd'hui notre journée pour aller visiter Jésus dans le Tabernacle", et toute la famille vient pour me parler ? Combien viennent s'asseoir devant Moi et ont une conversation avec Moi, me disant comment ça s'est passé depuis leur dernière visite, me racontant leurs problèmes, les difficultés qu'ils ont, me demandant ce dont ils ont besoin … me faisant participer à toutes ces choses ? Combien de fois ? Je sais tout. Je lis même les plus profonds secrets de vos cœurs et de vos pensées. Pourtant, il Me fait grand plaisir de vous entendre Me raconter votre vie, me laissant participer comme un membre de la famille, comme votre ami le plus intime. Oh combien de grâces l'homme perd en ne Me donnant pas une place dans sa vie !"

Quand je suis restée avec Lui, cette journée là et à plusieurs autres journées, Il continua à nous donner des enseignements. Aujourd'hui je veux partager avec vous cette mission que le Seigneur m'a confiée.

Jésus dit: "Je voulais sauver ma créature car le moment où devait s'ouvrir la porte des Cieux, elle était trop imprégnée de souffrance …

" Souvenez-vous qu'il n'y a pas une seule mère qui ait nourri son enfant de sa propre chair. Je suis allé à ce point extrême de l'Amour pour communiquer mes mérites à chacun d'entre vous.

"La Sainte Messe est le prolongement de ma Vie et de mon Sacrifice sur la Croix parmi vous. Sans les mérites de ma Vie et de mon Sang, qu'avez-vous pour vous présenter devant mon Père ? Rien, sinon la misère et le péché…

"Vous devriez dépasser en vertus les anges et les archanges, parce qu'ils n'ont pas la joie de Me recevoir en nourriture comme c'est le cas pour vous. Ils boivent une goutte de la source, mais vous qui avez la grâce de Me recevoir, vous avez tout l'océan pour boire. "

L'autre sujet abordé par le Seigneur, avec beaucoup de douleur, concernait les personnes qui venaient le rencontrer par habitude, ceux qui ont perdu leur émerveillement dans chacune des rencontres avec Lui. Cette routine refroidit tellement ces personnes, qu'elles n'ont plus rien de neuf à dire à Jésus quand elles Le reçoivent. Il a dit qu'il y avait aussi tellement d'âmes consacrées qui perdent leur enthousiasme de tomber en amour avec le Seigneur, qu'elles ont fait une occupation de leur vocation, une profession à laquelle ils n'apportent rien sauf ce qui leur est exigé, mais sans intérêt.

Puis le Seigneur m'a parlé des fruits qui viennent de chaque communion que nous faisons. Il arrive parfois que des personnes reçoivent le Seigneur tous les jours, mais leur vie ne change pas. Ils passent des heures en prière et font beaucoup de travaux, etc. mais leur vie ne va pas en se transformant et une vie qui ne se transforme pas ne peut pas porter de vrais fruits venant du Seigneur. Les mérites que nous recevons dans l'Eucharistie devraient porter des fruits de conversion en nous et des fruits de charité envers nos frères et nos sœurs.

Nous les laïcs, avons un rôle très important à jouer dans notre Église. Nous n'avons pas le droit de rester silencieux car le Seigneur nous a envoyés, comme tous les baptisés, pour aller annoncer la Bonne Nouvelle. Nous n'avons pas le droit de garder toute cette connaissance et ne pas la partager avec les autres et laisser nos frères mourir de faim quand nous avons tant de pain dans nos mains. Nous ne pouvons regarder notre Église s'effondrer alors que nous demeurons confortablement dans nos paroisses et dans nos maisons, recevant et recevant tant du Seigneur: sa Parole, les homélies des prêtres, les pèlerinages, la Miséricorde de Dieu dans le sacrement de Réconciliation, la merveilleuse union avec la nourriture de la communion, les conférences des prédicateurs.

En autres mots, nous recevons tant et nous n'avons pas le courage de quitter notre zone de confort et aller en prison ou dans une maison de correction, pour parler aux plus démunis. Aller leur dire de ne pas désespérer, qu'ils sont nés catholiques et que leur Église a besoin d'eux là où ils sont souffrants, parce que leur souffrance servira à en sauver d'autres car ce sacrifice leur gagnera la vie éternelle.

Nous pouvons aller rencontrer les patients en phase terminale dans les hôpitaux et réciter le chapelet de la Divine miséricorde. Nous les aidons de nos prières pendant ce temps de lutte entre le bien et le mal, pour les libérer des embûches et des tentations du démon. Chaque personne mourante a des peurs. Seulement prendre leur main et leur parler de l'amour de Dieu et des merveilles qui les attendent au ciel auprès de Jésus et de Marie et près de leurs chers disparus, les réconfortera. L'époque dans laquelle nous vivons ne nous permet pas d'être indifférents. Nous devons être une extension des mains de nos prêtres et aller là où ils ne peuvent pas pénétrer. Mais pour faire cela, il nous faut du courage. Nous devons recevoir Jésus, vivre avec Jésus, nous nourrir de Jésus.

Nous avons peur de nous engager un peu plus et quand le Seigneur dit: "Cherchez d'abord le Royaume des Cieux et le reste vous sera donné par surcroît ", Il dit tout, frères et sœurs. Cela veut dire de chercher le Royaume de Dieu de toutes les façons possibles et avec tous les moyens possibles, d'ouvrir vos mains afin de TOUT recevoir en surcroît. Tout cela parce qu'Il est le Maître qui paie le mieux, le seul qui est attentif à nos moindres besoins.

Frères et sœurs, merci de m'avoir permis de poursuivre la mission qui m'a été confiée, celle de vous faire parvenir ces pages …

La prochaine fois que vous assisterez à la Messe, vivez-la. Je sais que le Seigneur accomplira sa promesse que "votre Messe ne sera plus jamais la même. "Et quand vous Le recevrez, aimez-Le ! Faites l'expérience de la douceur de vous sentir reposer dans les plis de son côté, transpercé pour vous afin de vous laisser son Église et sa Mère et pour vous ouvrir les portes de la Maison de son Père. Faites-en l'expérience afin de pouvoir ressentir pour vous-mêmes son Amour miséricordieux par l'entremise de ce témoignage et essayez de le Lui rendre par votre amour d'enfant. Puisse le Seigneur vous bénir,

Votre sœur en Jésus-le-Vivant,

Catalina

02.09.10

คำพยาน ดร.เจริญศิรตา จิตศักดานนท์- หัวใจ...ที่เปลี่ยนไป เมื่อพระเจ้าทรงเรียก


ดิฉันเปลี่ยนชีวิตโดยการเดินติดตามพระเจ้ามา 2 ปี เศษ จุดเริ่มต้นจากการรับฟังประสบการณ์ชีวิตของน้องชาย ดร.วีระเดช และหลานชาย วิษณุ ในการรับเชิญให้ไปร่วมสามัคคีธรรมที่บ้านน้องชาย ในระหว่างรับฟังสามัคคีธรรม ดิฉันอดคิดแบบที่เคยเป็นไม่ได้ “เรื่องโฆษณาชวน เชื่อ อีก แล้ว ถ้าจะให้ยอมรับเป็นคริสเตียนสำหรับดิฉันคงไม่ง่าย” และโดยส่วนตัวคิดว่า ดิฉันไม่เคยมีปัญหาอะไร แต่....เพียงชั่วข้ามคืน ดิฉันกลับได้รับการเร้าใจอย่างมากเกินกว่าจะเข้าใจ อยากจะรู้จักพระเจ้า เพียง 3 วันถัดจากนั้นดิฉันจึงไปรับเชื่อที่คริสตจักรในเชียงใหม่ โดยไม่มีใครคาดคิดมาก่อนเลย ความรู้สึกที่เดินออกไปมีจุดประสงค์เดียวจริง ๆ ว่า อยากจะรู้จักพระเจ้า



ดิฉันเป็นคนที่เชื่อมั่นตัวเองสูง ทำงานหนัก ไม่ค่อยมีความอดทนในการมอบหมายงานให้ใครที่ไม่สร้างความมั่นใจได้ พูดจาตรงไปตรงมา จนบางคนรับไม่ได้ ความสำเร็จที่ทำให้ชีวิตมาถึงจุดหนึ่งจึงเป็นความคิดที่หล่อหลอมให้รู้สึกดูถูกคนอื่นรอบตัว ไปหมด แต่ยอมรับว่า ชีวิตที่ผ่านมาช่างเหน็ดเหนื่อยเหลือเกิน ไม่มีเวลาสำหรับตัวเอง นอนดึก เครียด ไม่มีวันหยุด ไม่มีโอกาสใช้ชีวิตเหมือนคนอื่นๆ ที่สำคัญที่สุดคือ ความรักตัวเอง วิตก กลัวความล้มเหลว คิดตลอดเวลาว่าชีวิตเรา ไม่มีใครจะช่วยเราได้

หลังจากที่ได้รับเชื่อ เดินติดตามพระเจ้า โดยการอธิฐาน อ่านพระคัมภีร์ ไปนมัสการไม่ขาดดิฉันได้สัมผัสความอัศจรรย์ยิ่งใหญ่ที่เกิดขึ้นภายในจิตใจตัวเอง ดิฉันได้รู้จักความรักในความหมายใหม่ ความรักที่ไม่มีเงื่อนไข รักที่ไม่ต้องการสิ่งตอบแทน และยอมตายเพื่อดิฉัน ดิฉันรู้สึกสันติสุข อิ่มเอม และไม่รู้สึกโดดเดี่ยวอีก ดิฉันหันพึ่งพาพระเจ้า ความเชื่อมั่นในตัวเอง เปลี่ยนเป็นเชื่อมั่นใจพระเจ้า ความแข็งกระด้างในหัวใจ เปลี่ยนเป็นความรู้สึกถ่อมใจ วิงวอนพระเจ้าทุกวันและคืน ความรักที่เคยมีแต่ตัวเอง กลับเป็นความรักที่อยากเห็นคนอื่นมีความสุข พระเจ้าตอบคำอธิษฐานทุกครั้ง ที่รอคอยด้วยความวางใจ

เพียงเวลา 2 ปี กว่าพระเจ้าให้ดิฉันอบอุ่นและเป็นสุขได้ถึงเพียงนี้ ดิฉันไม่กังวลเรื่องของธุรกิจอีก เนื่องจากพระเจ้าดูแลและจัดสรรให้อย่างเพียงพอในทุกด้าน ไม่เหน็ดเหนื่อยและเครียดเหมือนก่อน พระเจ้าได้เปลี่ยนแปลงสิ่งที่ไม่มีใครแม้แต่คนเดียวที่จะเปลี่ยนดิฉันได้ คือเปลี่ยน...... หัวใจ.... ของดิฉัน ดิฉันรักพระองค์ และอยากให้ทุกคนรักพระองค์เหมือนที่ดิฉันรัก พระเจ้าเป็นความจริง และ พระเจ้าทรงพระชมน์อยู่จริง พระเจ้าไม่ทอดทิ้งทุกคนที่รักพระองค์


ดร.เจริญศิรตา จิตศักดานนท์
กรรมการผู้จัดการ บริษัททริพเปิล-เอ ควอลิตี้เซ็นเตอร์ จำกัด
กรรมการบริหาร บริษัทยูเนี่ยนแพน เอ็กซิบิชั่น จำกัด
กรรมการผู้จัดการบริษัทลีดเดอร์ บี พลัส จำกัด